8 marzo 2003: canale Chiaretta Pietrostefani al Terminillo

Per la nostra 3° uscita avevamo un piano ambizioso: la via Ricci sulla vetta orientale del Corno Grande. Il rischio di valanghe e la manutenzione della seggiovia di Prati di Tivo ci hanno costretto a rimandare l’uscita e ci siamo quindi diretti verso caro vecchio Terminillo, che per l’ennesima volta si è donato in una giornata piena di sole e di vista a largo raggio. Coloro che avevamo sperato in una partenza anche di poco ritardata rispetto ai piani iniziali sono andati delusi, visto che alle 5.30 di sabato ci siamo tutti ritrovati alla partenza da Roma. Giunti al Terminillo, dopo una piacevole colazione in quello che è stato poi eletto nostro luogo di ristoro prediletto della zona (il baretto di fronte alla chiesa) si parte verso il canale Pietrostefani. Qualcuno (Andrea) fa subito il primo errore della giornata: lascia il casco in macchina e qualcun’altro (il Volpone senior), suo compagno di cordata, si stacca dal gruppo e torna a prenderlo. Una terza persona (la sottoscritta) non perde occasione per tacere e domanda candidamente al Volpone senior “ma il casco è proprio necessario?” Dopo la lavata di capo collettiva del Volpone circa l’utilità del casco, l’importanza di controllare l’attrezzatura PRIMA di partire etc, so che questa è una domanda che non farò più! Insomma, si parte e si giunge per un lungo traverso con neve un po’ molle alla base del Pietrostefani che sembra essere in condizioni ideali. La salita procede regolare, Ulisse parte per primo con un quasi sposo come secondo di cordata, ed altre cordate seguono a ruota. Scatto un po’ di foto con la macchinetta digitale di Carlo a Carlo, mio stoico primo di cordata, al suo posteriore ed a quello degli altri che mi precedono, senza dimenticare di immortalare chi mi segue, ovvero il Volpone senior ed Andrea, nonché il Pietrostefani, che è in grandissima forma, neve perfetta. Poi arriviamo in cresta, un altro breve tratto di salita e la cima è davanti a noi. Lo sguardo si apre verso la Laga, il Gran Sasso, i Sibillini ed il Velino, la Maiella, insomma una cartina geografica intera. In vetta ci godiamo il calore del sole e la solita straordinaria Laura con il suo caffè, lo zucchero e la crema di latte.. questa donna ancora paga l’iscrizione a Yama, ci potete credere??Dopo la sosta scendiamo senza ramponi dal canalone centrale, che bellezza, si scende quasi correndo, alle 14.00 siamo già alle macchine. Solito rito nel bar della mattina, chi si fa un caffè, chi una birra, chi un mitico Cucciolone Algida, piani per la prossima gita, ci salutiamo, sorridiamo, è stata una bella giornata.