YAMA: Scialpinismo 2003

Sabato 8 marzo

La neve, sopra i 1200 metri d'altezza, è ancora tanta. Ciò ci ha consentito di calzare gli sci direttamente accanto al piazzale di Prato di Mezzo (Gruppo delle Mainarde) dove si sono lasciate le auto. Questa volta gli sciatori a "tallone libero" erano la maggioranza (Fabrizio, Gioia, Stefano e Raniero). Ad usare gli sci "da rigidoni" eravamo solo Ale e Roberto. La giornata si è presentata con un bel sole e una temperatura mite. La salita al M. Forcellone poco impegnativa, sia tecnicamente che per il dislivello limitato (650 m.). Una gita che ha privilegiato senz'altro gli aspetti legati all'ambiente nel quale si è svolta piuttosto che quelli prettamente sciistici. Comunque di grande e generale soddisfazione. Da segnalare la gentilezza e il garbato interesse per l'itinerario che avevamo scelto da parte di due giovani Guardie del Corpo Forestale della sezione di Picinisco

Sabato 18 gennaio

Diciamo che il tempo non ha favorito le due prime uscite con gli sci da alpinismo in programma. Sabato mattina, partendo da Roma, piovigginava. Eppure in 7 ci siamo trovati alle 7.45 all'uscita del casello di Fiano Romano: Fabrizio e Gioia, Francesco, Zaki, Marietto, Alessandra e Roberto. Avvicinandosi a Leonessa il tempo è migliorato leggermente tanto che, al momento di calzare gli sci, era uscito anche un pallido sole. Il versante nord del Terminillo offre sempre tanta neve e pure questa volta non si è smentito. Partiti con gli sci ai piedi fin dalla macchina, si è risalito il bosco di faggi della Valleonina fino a sbucare, dopo un tratto un po' più ripido, sugli ampi pendii che portano sulla cima. Durante la salita si è parlato un po' di "tecnica" e di "sicurezza in montagna". Purtroppo la nebbia, giunta all'improvviso, e qualche fiocco di neve ci hanno impedito di raggiungere la cima. La visibilità si era fatta veramente scarsa. Dopo una breve sosta per un panino siamo scesi con ampie curve in fila indiana. Fabrizio e Gioia, che si sono fermati a dormire a Fonte Nova, sono risaliti sul Terminillo il giorno dopo passando dalla Sella di Leonessa e il Canale Centrale e scendendo nuovamente per la Valleonina. Questa volta li hanno accompagnati un bel sole e il cielo azzurro

Sabato 11 gennaio

La settimana che ha preceduta questa uscita è stata caratterizzata da brutto tempo e nevicate in quota, si è pertanto deciso di scegliere un itinerario "sicuro" adatto alle particolari condizioni di innevamento. Dopo un giro di telefonate ai vari centri nivo-meteorolgici del Corpo Forestale dello Stato laziali, abruzzesi e delle Marche, si è deciso di andare nel Gruppo delle Mainarde, sul versante laziale del Parco Nazionale d'Abruzzo. All'appuntamento a Lunghezza alle 7.30 c'erano: Stefano, Gioia e Fabrizio (con i loro inseparabili sci da telemark), Marietto, Alessandra, Francesca, Roberto e i "neofiti" Paola, Davide e Francesco (per la prima volta con gli sci da alpinismo ma bravi sciatori). Giunti ai Prati di Mezzo siamo stati accolti da tanta neve ma anche da una vera e propria bufera. Scesi dalle auto, si faticava addirittura a stare in piedi sul fondo ghiacciato. Nevischio negli occhi, temperatura polare, scarsa visibilità oltre il limitare del bosco. Una gita in queste condizioni sarebbe stata una vera "sofferenza" e pertanto il buon senso ha prevalso. Tuttavia, poichè la voglia di sciare era tanta si è cercato un itinerario alternativo in zona. Ritornando parzialmente sui nostri passi ci siamo quindi diretti verso Forca d'Acero. Ci azzecchiamo!!!. Il folto bosco che c'è nella zona ci protegge un po' dal vento che qui diventa accettabile. Lasciate le auto poco sotto il passo e calzati gli sci risaliamo prima un tratto di strada bianca, poi alcuni facili pendii e infine un versante tra gli alberi scegliendo le zone dove questi erano più radi. Un itinerario da "grande nord". Giunti al limitare del bosco e sbucati sulla vicina cresta il vento ci ha nuovamente investiti con tutta la sua forza. "Girati i tacchi" (come si suol dire) siamo ridiscesi nel bosco sui nostri passi e poi giù fino alle macchine. Nel frattempo era sbucato anche un po' di sole. Infine, come nelle nostre migliori tradizioni, birra, focaccia e salciccia intorno alla stufa. Alle Mainarde ci torneremo la prossima settimana.